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trovato il lor sepolcro nell’Asia, prima che una sola città agl’Infedeli si fosse tolta, prima che i Capi e i Nobili della Cristianità, gli apparecchi della santa impresa avesser compiti1.

La prima Crociata non contò alcun monarca europeo che vi marciasse in persona. L’imperatore Enrico IV avea tutt’altra voglia che di obbedire alle prescrizioni del Papa. Filippo I, re di Francia, pensava a ricrearsi, Guglielmo il Rosso, re d’Inghilterra, a conservare una recente conquista; bastanti brighe offeriva ai re di Spagna la guerra guerreggiata nell’interno del lor paese co’ Mori; i Sovrani settentrionali della Scozia e della Danimarca2, della Svezia e della Polonia, manteneansi tuttavia indifferenti agli interessi e alle passioni de’ popoli del Mezzogiorno. Il fervor religioso si fece con più efficacia sentire ai principi di secondo ordine, che nel sistema feudale una rilevante sede occupavano; e fu una tal circostanza che, come naturalmente, sotto quattro principali condottieri, i Crociati raccolse. Nel dipingere i caratteri di ognuno di questi duci molte inutili ripetizioni po-

    sto οσων κολωνος, monte d’ossa, υψηλον και βαθος και πλατος και πλατος αξιολογωτατον, alto e scosceso e largo, degnissimo di memoria; i Franchi medesimi, all’assedio di Nicea, se ne prevalsero per fabbricare un muro.

  1. Trovansi alla successiva p. 301 in un picciolo specchio i rimandi particolari agli Storici che scrissero i grandi avvenimenti della prima Crociata.
  2. L’autore dello Esprit des Croisades ha poste in dubbio, e avrebbe anche potuto negare a suo grado, la crociata e la tragica morte del Principe Svenone, e de’ suoi mille cinquecento, o quindicimila Danesi trucidati in Cappadocia dal sultan Solimano; ne ha conservata a bastanza la memoria il Tasso nell’ottavo suo canto.