Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/312

Da Wikisource.
306 storia della decadenza

razione e alla difesa del Santo Sepolcro fe’ sacri. Perizia del pari e ricchezze, gli acquistarono somma prevalenza nel campo de’ Cristiani che spesso di soccorsi da esso abbisognarono, e qualche volta gli ottennero; ma più agevole cosa riusciva a Raimondo il costringere gli Infedeli ad ammirarne il valore, che serbarsi l’affetto de’ suoi vassalli e de’ suoi compagni d’armi: l’indole di lui arrogante, invidiosa, ostinata oscurava l’altre prerogative dell’animo suo; onde a malgrado di avere egli abbandonato per la causa di Dio un ricco patrimonio, la pietà sua, nell’opinione pubblica, apparve non disgiunta dai sentimenti dell’avarizia e dell’ambizione1. I Provenzali hanno fama di essere più mercatanti assai che guerrieri, e sotto nome di Provenzali2, gli abitanti dell’Alvernia e della Linguadoca3, e i vassalli del regno di Borgogna e di Arles venivan compresi. Raimondo trasse dalle frontiere della Spagna una banda d’intrepidi venturieri,

  1. È cosa straordinaria che Raimondo di San Gille, personaggio secondario nella Storia delle Crociate, sia dagli scrittori greci ed arabi collocato a capo degli eroi di questa spedizione (Anna Comnena, Alex. l. X, XI, e Longuerue, p. 129).
  2. Omnes de Burgundia et Alvernia, et Vescovania et Gothi (di Linguadoca) provinciales appellabantur, coeteri vero Francigenae et hoc in exercitu; inter hostes autem Franci dicebantur. (Raimondo d’Agiles, p. 144.)
  3. La città natalizia, ossia il primo appannaggio di questo Raimondo, era dedicata a sant’Egidio, il nome del qual Santo, ai giorni della prima Crociata, i Francesi convertirono nell’altro di Saint-Gilles o Saint-Giles (san Gille). Situata nella Bassa Linguadoca, fra Nimes e il Rodano, questa città, vanta una Collegiata di cui lo stesso Raimondo è stato il fondatore (Mélanges tirés d’une grande Bibliothèque, t. XXXVII, p. 51).