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332 storia della decadenza


[A. D. 1097] Volentieri io mi son diffuso nel narrare i primi atti de’ Crociati, che dipingono parimente i costumi e l’indole degli Europei di que’ giorni. Ma restringerò il molesto e uniforme racconto di tante oscure imprese che la forza eseguì, e l’ignoranza descrisse. Dal loro primo campo situato ne’ dintorni di Nicomedia, innoltratisi per più riprese, e uscendo fuori degli angusti limiti del greco Impero, si apersero per mezzo alle montagne una strada, e la pietosa lor guerra contra il Sultano de’ Turchi incominciarono, assediandone la capitale. Dall’Ellesponto sino alle frontiere della Sorìa, gli Stati di Rum, reame del ridetto Principe, si estendevano, vietando così ai pellegrini la strada di Gerusalemme. Ivi regnava Kilidge-Arslan, o Solimano1, come dicemmo, uscito della schiatta di Selgiuk, e figlio del primo conquistatore. Nel difendere un paese, che i Turchi riguardavano come loro legittima proprietà, Solimano meritò gli encomj de’ suoi nemici medesimi, che soli ai posteri lo hanno dato a conoscere. Ce-

    (Alex., l. X, p. 288), da Giberto (p. 546), da Radolfo Cadom. (capo 97). L’autore dell’opera Gesta Francorum, il monaco Roberto, Baldricco e Raimondo di Agyle, riferiscono questo stratagemma all’assedio e alla carestia di Antiochia.

  1. I Latini lo additano col nome di Solimano, nome che pur gli davano i Musulmani: il carattere e l’indole di questo Sultano è stata di molto sublimata dal Tasso. I Turchi il nomavano Kilidge-Arslan (A. E. 485-500, A. D. 1092-1107. V. le Tavole del De Guignes, t. I, p. 245). Gli Orientali si valeano di questo nome; parimente l’adoperavano, benchè corrotto alcun poco, i Greci, ma non trovasi che un nome solo nelle storie de’ Maomettani, i cui scrittori si dimostrano molto aridi e laconici in tutto quanto si aspetta alla prima Crociata (De Guignes t. III, part. II, p. 10-30).