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cinquemila settantacinque sergenti, probabilmente soldati di fanteria; laonde, calcolata ogni cosa, le forze regolari di questo reame non oltrepassavano di numero gli undicimila uomini, meschina difesa contra le innumerevoli truppe di Turchi e di Saracini1. Ma d’altra sicurezza la città di Gerusalemme godea, e fondavasi su i Cavalieri2 dell’Ospitale di S. Giovanni, e del Tempio di Salomone3; stravagante collegamento delle vite, monastica e militare, che, suggerito, non v’ha dubbio, dal fanatismo, la politica dovette approvare. Il fiore della Nobiltà europea aspirava a portar la Croce e a profferire i voti di questi ragguardevoli Ordini, che quanto a disciplina e valore in veruna occasione non si dismentirono. La donazione di ventottomila Signorie, di cui si videro ben

  1. Nondimeno ne’ grandi pericoli dello Stato, dice il Sanuto, i Cavalieri conduceano spontaneamente un seguito più numeroso, decentem comitivam militum juxta statum suum.
  2. Guglielmo di Tiro (l. XVIII, c. 3, 4, 5) narra l’origine ignobile e la precoce tracotanza degli Ospitalieri, che abbandonarono ben presto il lor più modesto avvocato s. Giovanni l’Elemosiniere, per ostentarne uno più augusto in san Giovanni Battista. Vedansi a tal proposito gl’inutili sforzi del Pagi (Critica, A. D. 1099, n. 14-18). Abbracciarono la professione dell’armi verso l’anno 1120. L’Ospitale era mater; il Tempio filia; la fondazione dell’Ordine Teutonico si riporta all’anno di Cristo 1190, epoca dell’assedio di Acri (Mosh. Instit. p. 389, 390).
  3. V. S. Bernardo, De laude novae militiae Templi, Opera composta A. D. 1132-1136 in Opp. t. I, parte 2, p. 547-563; ediz. Mabillon, Venezia 1730. Un tale elogio degli antichi Templarj sarebbe grandemente apprezzato dagli storici di Malta.