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ria1, e gli avanzi delle finniche tribù rimangono a più distanze sparsi sopra una grande estensione, che incominciando dalla sorgente dell’Oby, va a terminarsi alle coste della Lapponia2. Gli Ungaresi, e i Lapponi usciti d’una medesima origine, offrirebbero un segnalato esempio de’ poderosi effetti del clima, che fra i discendenti di uno stesso padre pone tanta opposizione, qual la veggiamo tra gli avventurieri che oggidì s’inebbriano col vino delle rive del Danubio, e i miseri fuggiaschi, sepolti in mezzo alle nevi del Circolo polare. Le armi, e la libertà furono mai sempre le passioni dominanti, ma troppo spesso infelici degli Ungaresi, cui la Natura e forza di corpo, e vigor d’animo compartì3. L’eccessivo freddo ha impicciolita la statura de’ Lapponi, e addiacciate, per così dire, le facoltà loro intellettuali. Fra tutti i figli degli uomini, le solo tribù artiche ignorano che sia guerra, e non mai versaro-

  1. Isbrand Ives (Harris’s Collection of Voyages and Travels, vol. II, p. 920, 921), e Bell (Travels, v. I, p. 174), andando alla Cina, trovarono i Vogulitz ne’ dintorni di Tobolsk. Mettendo i vocaboli alla tortura, come gli etimologisti hanno l’arte di fare, Ugur e Vogul offrono il medesimo nome. Le montagne circonvicine vengono di fatto chiamate Ugriane, e fra tutti i dialetti finnici, il voguliano è quello che si avvicina meglio all’ungarese (Fischer, Disser. I p. 20-30; Pray, Dissert. 2, p. 31-34).
  2. Le otto tribù della schiatta finnica veggonsi descritte nella opera apprezzabilissima del signor Levesque (Hist. des Peuples soumis à la domination de la Russie, t. I, p. 361-561).
  3. Questa pittura degli Ungaresi e de’ Bulgari è tratta principalmente dalla Tattica di Leone (p. 796-801), e dagli Annali latini riportati dal Baronio, dal Pagi, e dal Muratori, A. D. 889 ec.