Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/77

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dell'impero romano cap. lv 71

tile territorio stanziavano i Moravi, tribù di Schiavoni che gli Ungaresi scacciarono, confinandoli entro il ricinto di piccolo territorio. L’Impero di Carlomagno estendeasi, almen di nome, sino ai confini della Transilvania. Ma estinta la linea legittima di questo Monarca, i duchi della Moravia non prestarono oltre obbedienza e tributo ai sovrani della Francia Orientale. Il bastardo Arnolfo si lasciò guidare dal risentimento a chiedere il soccorso de’ Turchi, i quali si gettarono a precipizio entro lo steccato che l’imprudenza loro disserrò: onde giustamente questo sovrano della Germania ebbe rimprovero di avere traditi gli interessi della società civile ed ecclesiastica de’ Cristiani. Finchè visse Arnolfo, la gratitudine, o il timore tennero in freno gli Ungaresi: ma durante la fanciullezza di Lodovico, figlio e successore di Arnolfo, scopersero ed invasero la Baviera: e tale era la lor prestezza, affatto scitica, che in un sol giorno portavano via, e consumavano lo spoglio di un territorio di cinquanta miglia di circonferenza. Alla battaglia di Haubsburgo, i Cristiani conservarono la superiorità sino all’ora settima della giornata: ma finalmente sorpresi rimasero, e vinti da una simulata fuga della turca cavalleria. L’incendio si dilatò sulle province della Baviera, della Svevia e della Franconia, e gli Ungaresi1, costrin-

  1. Hungarorum gens, cujus omnes fere nationes expertae saevitiam, etc. Così comincia la prefazione di Luitprando, (l. I, c. 2 ) che assai si diffonde sulle sciagure della sua età (V. l. I, c. 5; l. II, c. 1, 2, 4, 5, 6, 7, l. III, c. 1, ec. l. V, c. 8, 15, in Legat. p. 485). Le tinte di questo Storico sono vivaci, ma fa duopo correggerne la cronologia, seguendo le osservazioni del Pagi, e del Muratori.