Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XII.djvu/122

Da Wikisource.
118 storia della decadenza

cia una debole parte di questo impero: nomavasi Alessio, e il soprannome datogli di Grande probabilmente più alla sua statura che alle sue imprese si riferiva. I principi della dinastia, degli Angeli, senza aombrarsi della sua origine, lo aveano nominato governatore o duca di Trebisonda1: la sua nascita gli ispirava ambizione, la caduta dell’Impero gli fruttò independenza. Senza cambiare di titolo, regnò tranquillamente sulla costa del Mar Nero da Sinope sino al Fasi. Il figlio che a lui succedè, e del quale ignorasi il nome, è conosciuto soltanto come vassallo del Sultano che egli seguiva con dugento lancie alla guerra; ma il titolo di Duca di Trebisonda in questi due Comneni durò, e unicamente Alessio, pronipote del primo d’essi, spinto da orgoglio e da gelosia assunse il titolo d’Imperatore. Anche nella parte occidentale dell’Impero, Michele, bastardo della dinastia degli Angeli, e prima delle sconfitte, riguardato, or come ostaggio, or come soldato, or come ribelle, salvò dal naufragio un terzo frammento di greca dominazione. Fuggito dal campo di Bonifazio, ottenne in isposa la figlia del governator di Durazzo, e per tali nozze il possedimento di questa importante città: preso il titolo di de-

  1. Eccetto alcuni fatti contenuti in Pachimero e Niceforo Gregoras, che noi citeremo in appresso, gli Storici bisantini, non si degnano far parola dell’impero di Trebisonda, o del principato de’ Lazi. Nè manco i Latini ne parlano, se non se ne’ romanzi de’ secoli XIV, XV. Nondimeno l’instancabile Ducange ha scoperto a tale proposito (Fam. byzant. p. 192) due passi autentici negli scritti di Vincenzo di Beauvais (l. XXXI, c. 144) e del protonotario Ogier. (V. Wadding, A. D. 1279 n. 4).