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122 storia della decadenza

mente che Enrico fratello del nuovo Cesare avesse condotto al di là dell’Ellesponto il fior delle truppe. Le città e i villaggi della Tracia, per la più parte, mostraronsi pronti a puntino al momento ed al segnal convenuti; perlocchè i Latini, privi d’arme e di sospetti, si videro d’improvviso in preda alla spietata e codarda vendetta de’ loro schiavi. Da Demotica, ove questa scena di strage ebbe principio, alcune navi del Conte di S. Paolo cercarono in Andrinopoli ripararsi: ma già l’infuriata plebaglia ne avea scacciati, o immolati, i Francesi ed i Veneziani. Quelle guernigioni latine che pervennero a guadagnarsi una ritirata, sulla strada maestra della capitale incontraronsi; ma quanto alle Fortezze isolate che ai ribelli tuttavia resistevano, un presidio non sapea la sorte dell’altro, e tutti quella del lor Sovrano ignoravano. La fama ingrandita dallo spavento, portò ben presto a Costantinopoli le notizie della ribellione dei Greci, e del rapido avvicinamento del Re dei Bulgari. Giovannizio avea aggiunto alle sue truppe un corpo di quattordicimila Comani, tolti dalla Scizia, i quali beveano, dicesi, il sangue de’ lor prigionieri, e sugli altari delle loro divinità i Cristiani sagrificavano1.

Atterrito l’Imperatore, spedì un corriere per richiamare il fratello suo Enrico; e se Baldovino avesse aspettato il ritorno di questo principe valoroso,

  1. I Comani erano un’orda di Tartari o Turcomanni che, nel duodecimo o nel tredicesimo secolo, accampavano sulle frontiere della Moldavia. Trovavansi fra essi un grande numero di Pagani ed alcuni Maomettani. Luigi, Re d’Ungheria, nel 1370, convertì l’intera tribù al Cristianesimo.