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dei Courtenai del ramo di Edessa, pe’ maritaggi di due donne di questa Casa andò a perdersi nelle famiglie di due Baroni, uno alemanno, l’altro francese1.

II. Intanto che Josselin III regnava oltre l’Eufrate, il fratello di lui primogenito, Milone, figlio di Josselin II e pronipote di Athon, godea pacificamente in riva alla Senna i suoi beni e il suo castello ereditario, che morendo trasmise al suo terzogenito Rinaldo, o Reginaldo. Negli annali delle antiche famiglie, trovansi pochi esempj di alto ingegno, o di virtù; ma l’orgoglio de’ lor discendenti raccoglie accuratamente ogni atto di violenza ovver di rapina, purchè annunzii superiorità di valore o possanza. Un discendente di Rinaldo di Courtenai dovrebbe oggidì arrossire di noverare fra i suoi progenitori uno scorridore che spogliò e imprigionò alcuni mercatanti, comunque avessero pagati i diritti regali a Sens e ad Orleans; ma pure invanirà in pensando che fu d’uopo, per costringerlo alla restituzione un esercito messo a ciò in armi dal Conte di Sciampagna reggente del regno2. Questo Rinaldo, legando i proprj dominj alla figlia sua primogenita, la diede in isposa al settimo figlio di Luigi il Grosso, dal qual mari-

  1. Nelle Assise di Gerusalemme (c. 326), i possedimenti di Josselin III, trovansi registrati fra le pertenenze della Corona, compilazione che debb’essere stata eseguita tra gli anni 1153, 1187. La genealogia del medesimo può vedersi nei Lignages d’Outre-mer, c. 16.
  2. L’abate Suger ministro di Stato, racconta in assurdo modo la rapina e la riparazione, nelle sue lettere (144-116), che sono ciò nullameno i migliori Annali del dodicesimo secolo (Duchesne, Scriptor. Hist. Fr. t. IV, p. 530).