Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XII.djvu/35

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dell'impero romano cap. lx 31

barbaro del suo secolo e del suo paese1 la narrazione de’ consigli, e delle spedizioni, nelle quali egli medesimo una delle primarie parti sostenne. Nel medesimo tempo, Baldovino, conte di Fiandra, che avea sposata la sorella di Tebaldo, prese la croce a Bruges non meno del proprio fratello Enrico, e dei principali cavalieri e cittadini di questa ricca ed industriosa provincia2. I Capi pronunziarono solennemente il lor voto nella Chiesa, e lo ratificarono ne’ tornei. Dopo che in parecchie assemblee generali fu discusso intorno ai modi di accignersi alla grande impresa, venne risoluto che, per liberare la Palestina, si dovea portar la guerra in Egitto, paese che, dopo la morte di Saladino, la fame e le civili guerre straziavano. Ma la ria ventura che aveano incontrata tanti eserciti, condotti dai Sovrani in persona, mostravano pericolosissima cosa l’imprendere per terra una sì lunga spedizione: e benchè i Fiamminghi abitassero le coste dell’Oceano, i Baroni francesi mancavano di navilio, nè avevano inoltre sull’arte del navigare nozioni di sorte alcuna. In tal

  1. L’età in cui visse e l’espressione, moi qui ceste oeuvre dicta (n. 62, ec.) possono far nascere un sospetto, più fondato di quello del Wood intorno ad Omero, che il predetto maresciallo non sapesse nè leggere, nè scrivere. Nondimeno la Sciampagna può gloriarsi di avere prodotti i due primi Storici, i nobili padri della prosa francese, Villehardouin e Joinville.
  2. La Crociata, i regni del Conte di Fiandra, di Baldovino e di Enrico suo fratello, formano il particolare argomento di una storia composta dal Doutremens, gesuita (Constantinopolis belgica, Tournai, 1638, in 4); Opera che io conosco solamente da quanto ne ha detto il Ducange.