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382 storia della decadenza

teriali avea raccolti ne’ suoi viaggi in Turchia e in Tartaria1. Lo Scrittore latino e l’arabo, fra i quali sembra impossibile sia stata corrispondenza, concordano entrambi sul fatto della gabbia di ferro, il quale accordo mostra evidentemente la loro veracità. Arabshà racconta ancora che Baiazetto sofferse un oltraggio d’altra natura e moralmente più doloroso. Le espressioni incaute di una lettera di Baiazetto intorno alle mogli e ai divorzj, avendo grandemente offeso il geloso Tartaro, volle questi, dice lo Storico arabo, che in un banchetto, ove la sua vittoria si festeggiava, le donne mescessero ai convitati, e il Sultano ebbe il cordoglio di vedere e le sue concubine e le sue mogli legittime confuse fra le schiave, ed esposte senza velo alla licenza de’ pubblici sguardi. Pretendesi che per evitare in avvenire un’umiliazione tanto crudele, i successori di Baiazetto, eccetto un solo, si siano astenuti dal matrimonio; e Busbek2 nel secolo XVI Ambasciatore di Vienna alla Porta, e attentissimo osservatore, assicura, che una tale pratica ed opinione durava tuttavia presso gli Ottomani. IV. La differenza d’idioma rende la testimonianza d’un Greco independente al pari di quella di un Arabo e di un Latino. Volendosi anche rifiutare le testimonianze di Calcocondila e di Duca che viveano in tempi meno lontani da noi, e che con tuono meno affermativo

  1. V. Arabshà, t. II, c. 28-34, che viaggiò in regiones Rumaeas, A. H. 839; A. D. 1435, 27 Luglio (t. II, c. 2, pag. 13).
  2. Busbequius, in legatione turcica, epist. 1, p. 52. Questa rispettabile autorità viene un poco indebolita dalle susseguenti nozze di Amurat II con una Serviana, e di Maometto II, con una Principessa dell’Asia (Cant., p. 83-93).