Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XII.djvu/99

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dell'impero romano cap. lx 95



Furono condannati i Priscillianisti da alcun Concilio provinciale. Indi Turibio scrisse al Papa Leone I una lettera in cui condannava i Priscillianisti, e Leone poco dopo gli risponde con un’altra colla quale riassumendola, e confermandola, così si esprime: Leone Vescovo a Turibio Vescovo d’Astorga.
Capo I. Perciò nel primo capitolo si dimostra quanto empiamente pensino (i Priscillianisti) intorno la Divina Trinità, asserendo essere il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo una medesima persona, nominando lo stesso Dio ora Padre, ora Figlio, ora Spirito Santo; e quindi altra cosa non sia colui che generò, altra chi è generato, altra colui che da ambedue procede; e dicono doversi intendere bensì la sola Unità con tre vocaboli, ma non in tre persone; il qual genere di bestemmia presero da Sabellio ec. (Lebbe, T. 4, p. 658 e Fleury, Hist. eccl. T. 6). Ricevuta questa Lettera, si tennero tosto in Ispagna uno, o due Concilj provinciali; uno di 19 Vescovi, in cui si condannarono ancora i Priscillianisti, ed i Vescovi dichiararono, che lo Spirito Santo procede dal Padre ed anche dal Figlio, prendendo ciò dalla lettera di Leone, scritta a Turibio. Il P. Quesnel pensa che quei Vescovi abbiano ricevuta cotale credenza cioè filioque, da S. Agostino, ma ciò non sembra (Tillemont, Hist. t. 15, p. 455). Quei Vescovi non ordinarono per altro che si cantasse nelle chiese il Credimus etc. di Costantinopoli coll’aggiunta del filioque, la quale allora non vi si fece; soltanto era creduta, e s’insegnava al popolo. (Petavius, Dogm. theol. lib. 7).
Ma il Concilio generale di Calcedonia tenutovi l’anno 451, avendo confermato il Credimus etc. di Nicea e di Costantinopoli e le decisioni ancora del Concilio generale d’Efeso contro Nestorio, ed avendo approvato gli scritti del Papa Leone I contro Nestorio, e contro Eutiche, e condannate anche le opinioni teologiche di quest’ultimo decretò per mezzo de’ suoi Presidenti; „il vero e santo Concilio tiene questa Fede e la segue; non vi si può nè aggiungere, nè togliere cosa alcuna e letto questo decreto i Vescovi esclamavano: così crediamo; così siamo battezzati; così bat-