Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/242

Da Wikisource.
236 storia della decadenza

poca favorevole ad una tale unione era trascorsa; e se Venezia, Firenze, Siena, Perugia, e alcune città di minor ordine offersero al Buono Stato la vita e le sostanze de’ lor cittadini, i tiranni della Lombardia e della Toscana non poteano che disprezzare, o abborrire il plebeo che era pervenuto a fondare una libera costituzione. Però le risposte che vennero e dalle une e dalle altri parti d’Italia, abbondavano di manifestazioni di amicizia e di riguardo al Tribuno. Nè andò guari che il Rienzi ricevè gli ambasciatori dei Principi e delle Repubbliche, e in mezzo a tanto concorso di stranieri, e con tutti quelli coi quali o per affari, o per piacere conversò il notaio plebeo, seppe mantenere il contegno or maestoso, or nobilmente affabile che ad un Sovrano si addice1. L’istante più glorioso del suo regno si fu allor quando Luigi, Re d’Ungheria, invocò la giustizia del Tribuno contro la cognata, Giovanna, Regina di Napoli, accusata di aver commesso al capestro il marito2. Il processo di questa Sovrana venne solen-

  1. Nello stesso modo un vecchio conoscente di Oliviero Cromwell, che si ricordava di averlo veduto entrar goffamente, e con ignobile atteggiamento nella Camera de’ Comuni, fu attonito del contegno facile e maestoso del Protettore sul trono (V. Harris’s Life of Cromwell, pag. 27-34, sulle testimonianze di Clarendon, Warwick, Witelocke, Waller, ec.). Un uomo che senta il proprio merito e il proprio potere assume facilmente le maniere confacevoli alla sua dignità.
  2. V. le particolarità, le cagioni e gli effetti della morte di Andrea nel Giannone (t. VI, l. XXIII, p. 111, 130 dell’ediz. Bettoni, Milano) e nelle Mémoires sur la vie de Pétrarque (t. II, p. 143-148, 245-250, 375-379, not., p. 21-37). L’abate di Sade vorrebbe attenuare il delitto di questa Regina.