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estesa e fertile contrada riconoscea, nel secolo decimosesto, la sovranità legittima e temporale de’ Pontefici di Roma, i primi diritti de’ quali fondaronsi sulle donazioni vere, o favolose dei secoli dell’ignoranza. Non potrei raccontare quanto, a fine di consolidar questo Impero, operarono in appresso i Papi medesimi, senza innoltrarmi di soverchio nella Storia dell’Italia, ed anzi in quella di tutta l’Europa; mi farebbe mestieri a tal uopo descrivere i delitti di Alessandro VI, le spedizioni militari di Giulio II, la illuminata politica di Leone X, argomenti dilucidati dalle penne de’ più nobili Storici di quella età1. Durante il primo periodo delle loro conquiste, e fino alla spedizione di Carlo VIII, i Papi si trovarono abili a lottare con buon successo contra i Principi e i paesi vicini, le cui forze militari erano inferiori, o tutto al più, eguali a quelle della Corte di Roma; ma poichè i Monarchi della Francia, dell’Alemagna e della Spagna, si disputarono con armi gigantesche il dominio dell’Italia, i successori di S. Pietro chiamarono l’artifizio in soccorso della lor debolezza, nascondendo entro un labirinto di guerre e di Trattati le ambiziose lor mire, e la speranza, che mai non si diparte da essi, di confinare i Barbari al di là delle Alpi. I guerrieri del Settentrione e dell’Occidente,

  1. Soprattutto dal Guicciardini e dal Machiavello. Il leggitore può consultare l’Istoria generale del primo, l’Istoria fiorentina, il Principe, e i Discorsi politici del secondo. Il Guicciardini e il Machiavello, Fra Paolo e il Davila degni loro successori, sono stati considerati a buon diritto, come i primi Storici de’ moderni popoli fino a questo momento, in cui la Scozia è surta al vanto di contendere cotesta palma all’Italia.