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64 storia della decadenza

sta guardia gli concedè, ma comandandole per prima cosa di lasciar pascolare liberamente i muli e i cavalli del campo, e di proteggere i Turchi contro i nativi, ogni qualvolta i secondi si avvisassero di assalire i primi. Accadde una notte che gli uomini del seguito d’un Capo ottomano aveano mandati i lor cavalli in mezzo a un campo di biade mature. Irritati i Greci dal danno, e più dall’insulto, vennero cogli Ottomani ad una rissa, in cui perirono parecchi individui dell’una e dell’altra nazione. Fu fatto su di ciò ricorso a Maometto, che n’ebbe massima gioia, cogliendo questa opportunità per inviar truppe che sterminassero gli abitanti di quel villaggio. I colpevoli, se tali poteano dirsi, s’erano dati alla fuga; ma quaranta agricoltori che, affidati alla propria innocenza, attendevano tranquillamente alla mietitura, caddero vittima delle scimitarre ottomane. Fino a quel momento, Costantinopoli ricevea fra le sue mura que’ Turchi che per motivo di commercio, o di curiosità vi si traevano; ma a questo annunzio che accrebbe a dismisura il terrore, il Sovrano ordinò se ne chiudesser le porte; pure sempre lusingato dalla speranza di pace, mise liberi, il terzo giorno, i Turchi che vi si trovavan racchiusi1, inviando a Maometto un ultimo messaggio, da cui traspirava la ferma rassegnazione di un cristiano e di un guerriero. „Poichè nè i giuramenti, nè i Trat-

  1. Fra i Turchi trovatisi a Costantinopoli, quando ne furono chiuse le porte, eranvi alcuni paggi di Maometto, sì convinti dell’inflessibil rigore del lor padrone, che chiesero venisse loro tagliata la testa, poichè volevansi ad essi impedire i modi di tornare al campo prima del tramontare del Sole.