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12 del rinnovamento civile d’italia

precisamente gli stessi mezzi che ho proposti in addietro, perché i mezzi, signori miei, sono un negozio di pratica e non di teorica. Ora la pratica dee variare secondo i tempi e le circostanze, e solo gli sciocchi ricercano nei partiti e spedienti che si eleggono quella costanza che appartiene ai principi dottrinali. Il piú grand’uomo di Stato dell’etá nostra, cioè Roberto Peel, si distinse appunto dalla turba de’ suoi coetanei perché seppe variare prudentemente, secondo i casi, i modi del suo governo, ammettendo oggi come mature quelle riforme che prima aveva ripudiate come precoci. Se chiamate questo un variare, potete aggravar l’accusa; perché io nel trentanove bramava la monarchia rappresentativa1, quattro anni dopo mi contentava di una consulta2, e a poco andare ritornava alla prima proposta3. Cosí pure in quei giorni io volea la redenzione d’Italia mediante la monarchia e il pontificato; ma nel quarantanove tentai di effettuarla col solo aiuto di quella, perché l’opera dell’altro non era piú possibile a sperare. E però io non mi pento di tutte queste variazioni, come quelle che furono legittimate dalle congiunture e suggerite dal fine pratico che mi ero proposto. Perciò se venisse un giorno in cui la monarchia si chiarisse inetta assolutamente a salvar l’Italia e io mi volgessi alla repubblica, niuno potrebbe darmi biasimo di procedere senza l’aiuto dei principi, come tre anni fa nessuno pensò a rimproverarmi che io volessi fare senza il concorso del pontefice.

Ma questo non è ancora il caso presente. Imperocché eziandio intorno ai mezzi l’uomo assennato non varia di leggieri né s’induce a rigettare l’uno o l’altro di essi, se non quando a manifeste riprove è capace che non c’è piú verso di usarlo o di cavarne profitto. Siccome, giusta la consuetudine delle cose umane, quando si pon mano a un’impresa che abbia del grande, vi ha piú carestia che abbondanza di espedienti e piú copia di ostacoli che di agevolezze, il privarsi volontariamente di una

  1. Nell’Introduzione.
  2. Nel Primato.
  3. Nei Prolegomeni, pubblicati nel quarantacinque.