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178 del rinnovamento civile d'italia


del nome esprime sensatamente la medesimezza sostanziale della cosa e la fa gustare eziandio al volgo, rivoltando a conservazione del nuovo la forza delle antiche abitudini. Per ultimo la dottrina dell’addentellato riguarda anco al futuro, dovendo le riforme esser tali che non solo combacino e si aggiustino col passato e col presente, ma porgano dicevole appicco agl’innesti che seguiranno.

La disdetta delle riforme causa le rivoluzioni, che suppliscono a quelle come le crisi straordinarie al regolato processo di natura. Le crisi naturali ristringono e condensano il progresso ordinario della vita mondana in un breve giro di tempo; dico «breve», rispetto al corso della vita cosmica. Ma il male vi accompagna il bene, il caos si mesce all’ordine, la distruzione s’intreccia alla creazione. Il processo regolare del mondo e la sua vita consistono nel passaggio incessante dalla potenza all’atto, poiché creazione e conservazione sono tutt’uno, e vivere non è altro che attuarsi continuamente. Ma quando il passaggio è troppo rapido, ne nasce una confusione e un disordine momentaneo, cioè il male, il quale è un difetto di economia nel processo dinamico e quindi una precorrenza a sproposito; onde avviene che al corso affrettato sottentri il ricorso a ristoro della rotta armonia1. Medesimamente le rivoluzioni, benché progressive per natura e suppletive delle riforme, portano seco un certo regresso; e se succedono violentemente, sono il ritorno momentaneo della societá allo stato confuso e potenziale delle origini, e della civiltá alla barbarie, che è il caos sociale. Il che nasce dalla celeritá loro, essendo esse un salto anzi che un passo dinamico e proponendosi di effettuare in un attimo ciò che le

  1. Il male, considerato come anticipazione intempestiva, non si giustifica ma si spiega. L’«eritis sicut dii» delle origini (Gen., iii, 5) adombra l’essenza di ogni traviamento, poiché se si piglia a rigore è un conato assurdo di precessione infinitesimale, se s’intende metaforicamente è tuttavia irrazionale come tentativo palingenesiaco. Cosí il male come il bene morale è sempre un aspiramento al meglio e uno sforzo anticipativo per conseguirlo; ma l’uno è fatto in modo contrario a ragione, e l’altro in modo conforme. E l’anticipamento vano e irragionevole si trae dietro in effetto la retrocessione.