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libro primo - capitolo ottavo 201


di grado né di specie tutt’uno. E in prima non vi ha dubbio che gl’illiberali stativi e retrogradi sien nominali, volendo fermare la civiltá o distruggerla e stimando possibile il sospendere o annullare la legge suprema della perfettibilitá umana. Nominali sono i puritani, che, reggendosi colle astrazioni come i ghibellini del medio evo, sognavano testé un’assoluta unitá d’Italia quando appena era possibile l’unione; antepongono una vana specie di repubblica alla nazionalitá, che è l’interesse piú vivo e importante di un popolo; e vogliono che il progresso civile si faccia a sbalzi, senza tenere per la via del mezzo e senza far conto del genio, delle abitudini, delle disposizioni proprie degli uomini, delle forze del paese, delle condizioni dei vari domíni, dello stato presente ed effettivo della penisola. Parrá in sulle prime che i municipali si accostino al realismo, collocando come i guelfi la realtá politica nella provincia e nel municipio. Ma se nell’etá media, quando i sensi nazionali dormivano, la cittá e il comune erano la sola patria, oggi il caso è diverso, essendo giunto a maturitá bastevole il bisogno, il concetto e l’istinto spontaneo di nazione. Perciò le provincie e le municipalitá separate da questa sono anch’esse astrattezze, in quanto che per la civiltá vantaggiata e l’efficacia che i popoli hanno gli uni verso gli altri, quelle non possono prosperare se non si appoggiano ad una comune patria come a fonte di progresso e presidio di sicurezza. Il considerare pertanto lo Stato e il comune come un tutto anzi che come semplice parte, gli spoglia della loro consistenza politica e in certo modo gli annulla; tanto che i municipali non possono sottrarsi alla nota di nominalismo con piú fondamento che i puritani. Aggiungi che com’essi recidono i vincoli dei popoli particolari colla nazione, cosí troncano i legami scambievoli delle varie nazioni con quelle dottrine di segregamento e d’inerzia che si spacciano oltremonte, onde vengono tanto piú a debilitare le forze degli Stati e a trarre indietro la civiltá.

La sostanziale medesimezza delle sètte fondata nel nominalismo comune fa sí che, a malgrado delle discrepanze e contrarietá apparenti, esse si rassomigliano per piú versi. Imprima