Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
262 | del rinnovamento civile d'italia |
difficile o impossibile l’impetrarlo? Imperocché, sciolto il governo francese dall’obbligo contratto e mutata in breve l’assemblea parigina, venivano meno i fondamenti della fiducia. Da queste e simili considerazioni io conchiusi che il vero scopo del ministero era di rendere impossibile l’unione e la guerra, giacché solo in tal modo si accordavano i suoi portamenti, che nell’altro presupposto erano inesplicabili e ripugnanti. Lo convenni pertanto con pubblico discorso1 di seguire in fatti una politica contraria a quella che professava colle parole. Gli accusati si riscossero e «protestarono unanimi solennemente», dicendo che «gli atti soli del governo avevano a provare se egli rimaneva fedele alla promessa del programma a cui vincolava la sua politica»2; come se da un canto l’adempimento della promessa fosse possibile, e dall’altro canto l’accettata mediazione e il tempo perduto non fossero un «atto» dei ministri, bastevole a rendere irreparabili le nostre sciagure. Io replicai per iscritto alla subdola protesta3, mostrando che donde era nato il mostro di due governi, l’uno palese e l’altro occulto, usciva pure il portento di un governo di due programmi, e ragionevolmente, affinché il progresso della nuova amministrazione fosse conforme alla sua origine.
I clamori andarono al cielo, le invettive fioccarono e si mise in opera ogni calunnia per chiarirmi calunniatore. «Si corruppe allora nel nostro paese non avvezzo alla libera discussione il pubblico giudizio. I dardi della calunnia avventati contro
- ↑ Detto nel circolo politico nazionale di Torino ai 23 di agosto 1848 (Operette politiche, t. ii, pp. 164-172). I municipali mi apposero a colpa che io eleggessi la prefata adunanza, perché ci erano dei repubblicani. Certo sí, come anche tra i deputati. Era dunque vietato di favellar nella Camera? Questa era chiusa, né ci era altro consesso pubblico che il detto circolo, in cui tutte le opinioni liberali aveano interpreti e patrocinatori. E ancorché fosse stato composto di soli repubblicani, io avrei creduto che le mie opinioni ben note, gli scritti, i portamenti e per ultimo il mio stesso discorso dovessero salvarmi da ogni calunnia. E avrei temuto di offendere i municipali, a stimarli capaci di scandalizzarsi per un fatto cosí innocente e a metterli in ischiera coi «pusilli» dell’evangelio. Vedi anche su questo proposito l’operetta dei Due programmi, p. 59.
- ↑ Protesta del ministero Sostegno (Il Risorgimento, 26 agosto 1848).
- ↑ Coll’opuscolo dei Due programmi.