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libro primo - capitolo secondo | 55 |
L’esempio di Roma contribuí a peggiorare i costumi civili dei chierici negli altri paesi e accrebbe la discordia del cattolicismo colla cultura; ma piú di tutti ci conferirono i gesuiti. Egli è da notare che questi appunto risorsero mentre stava per celebrarsi il congresso dei potentati; molti dei quali avevano invitato il Chiaramonti a distrugger l’opera del Ganganelli, per fare della Compagnia un presidio religioso e morale all’empio giure che preparavano all’Europa1. Cosicché i principi di allora, promuovendo il ristauro del sodalizio che da Gesú si appella e conchiudendo a poco andare il patto della santa alleanza2, pretesero al loro intento con ipocrito eufemismo i nomi dell’Evangelio, della Trinitá e di Cristo. I gesuiti sono una frateria e una conventicola, un’accolta di divoti e una setta di congiuranti; ma per molti di loro la politica è la parte principale e il fine, a cui serve di mezzo e di mantello la religione. — A che pro tanti minchioni? — chiedeva un tale al celebre padre Oliva. — Abbiam bisogno di santi, — rispose il generale della Compagnia. La santitá gesuitica (parlando generalmente) non è però del conio migliore, perché spesso alterata dalle massime di una morale falsa e corrotta, dalle esagerazioni mistiche ed ascetiche. Le finzioni, le bugie, lo spergiuro giuridico, l’ubbidienza cieca, le spiagioni, le denunzie, il disamore della patria, il vilipendio dei parenti e dei genitori3, le macerazioni eccessive, il suicidio volontario, la maldicenza, la calunnia4, l’intolleranza, le azioni crudeli, le rappresaglie atroci non sono pure giustificate ma
- ↑ La bolla Sollicitudo fu pubblicata in Roma ai 7 di agosto del 1814, e il congresso di Vienna cominciò col novembre dello stesso anno. Si legge nella bolla che «il mondo chiedeva unanime la Compagnia»; il che si avverava principalmente in coloro che lo reggevano. Vari principi in effetto si mostrarono desiderosi della restituzione dell’ordine, e Maurizio Talleyrand (che fu il genio piú cattivo di quel consesso e uno degli uomini piú corrotti del suo tempo) ci confortò efficacemente Ludovico diciottesimo (Crétineau-Joly, Hist. relig., polit. et littér. de la Comp. de Jésus. Paris, 1846, t. vi, chap. iii).
- ↑ Fu conchiusa ai 26 di settembre del 1815.
- ↑ «Nec quidquam prius imbuuntur quam contemnere deos, exuere patriam, parentes, liberos, fratres, vilia habere» (Tac., Hist., v, 5).
- ↑ «Sit ista in graecorum levitate perversitas, qui maledictis insectantur eos, a quibus de veritate dissentiunt» (Cic., De fin., ii, 25).