Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/91

Da Wikisource.

libro primo - capitolo terzo 85


quando nutriva gli spiriti municipali dei siculi per ridurseli in grembo, e fomentava in Piemonte la mediazione per compiacere all’Austria e forse per gelosia del regno dell’alta Italia. La Prussia poteva affrancar la Germania, essendo la porzione piú tedesca di essa e primeggiandovi per la coltura, come sovrasta in tutta Europa per la scienza. Ma il suo capo ondeggiò come Filippo di Francia tra la reggia ed il popolo, tra i vecchi e i nuovi ordini, tra l’amicizia austriaca e la nazione; tenne via di mezzo, incerta, contraddittoria, che nei pericoli non c’è il peggio, e, come Carlo Alberto in Italia, non seppe afferrare con mano valida e maneggiare con ardita prudenza il timone egemonico che i casi gli offerivano. Cosí, destituito di forza morale e di credito, non volle o non potè indirizzare a buon segno la Dieta di Francoforte, impedirne i trascorsi, promuovere l’unione, sbandire i disegni di unitá intempestiva e assoluta, intendersela coll’Inghilterra per salvar l’Ungheria; il che era facile, mentre la Russia era ancor disarmata e l’Austria travagliava per la guerra in casa e le ribellioni. Per tal modo la stirpe di Federigo distruggeva il lavoro incominciato da chi la fece grande, e avviliva un popolo che sotto lo scettro e l’insegna di quello emulò e vinse le maggiori nazioni di Europa.

Per comprendere gli ultimi errori dell’Austria bisogna risalir piú alto. Se la buona politica degli Stati versa nel conoscere e conformarsi al loro essere nativo, l’Austria dovea considerarsi qual potenza danubiana (come la Prussia è renana e baltica) e, pel nervo delle popolazioni, piú slava che alemanna. E stante che i potentati hanno spesso un inviamento naturale di conquisti o d’influssi, essa guarda all’Oriente, il suo corso è sciroccale come quello dei fiumi che la portano all’Eussino. Se avesse avvertite in tempo queste condizioni, poteva usarle mirabilmente, conciliandosi le popolazioni sarmate distinte dal ramo rutenico, gittando dalla lunga le basi di una Slavia confederata e libera che le servisse di antimuro contro i russi, preparando il ristauro della Polonia e riattando a comune vantaggio da quel lato il bilancio di Europa. Ché se volea pur volgersi all’Italia, uopo era farlo per via delle civili influenze anzi che di una dura e superba