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libro primo - capitolo terzo 89


trattandosi di un popolo cosí eroico, mi farei coscienza d’interporre il menomo biasimo alla lode. Ma i tedeschi sono i primi a dolersi che la Dieta di Francoforte, in vece di attenersi alla salda sapienza di Enrico Gagern e de’ suoi nobili amici, abbia ceduto all’ardore sconsigliato di pochi altri, volendo per amor della lingua (come se bastasse a fermare il carattere nazionale) aggregarsi i ducati danici e, a dispetto della lingua e della stirpe, la Polonia prussiana; e che per l’imperio austriaco contro di noi parteggiasse, come se quei principi, che erano santi da una banda, fossero iniqui dall’altro lato delle Alpi.

Riepilogando il mio discorso, dico che tutta l’Europa conservatrice si ostinò a serbare intatti i capitoli del quindici, salvo quando le piacque di peggiorarli per ambizione; a tener la Germania divisa, la Polonia oppressa, l’Italia inferma, per gelosia della sua maggioranza, in vece di ravvisare in essa la guardia della pace universale. Tutta Europa elesse piú o meno a puntelli degli Stati le brutture e le anticaglie, cioè i mezzi piú atti a debilitarli ed a sovvertirli, quali sono il patrocinio gesuitico, il regno pretesco, il monopolio dei ricchi, il predominio dei mediocri, il disprezzo dell’ingegno, l’oppressura della plebe, la divisione dei popoli, la prigionia del pensiero, la servitú della stampa, la corruttela del tirocinio, il traffico delle cariche, delle coscienze e delle elezioni, l’odio dei progressi civili, le inquisizioni, le denunzie, gli esili, gli ergastoli, i patiboli, le carnificine, e quanto insomma l’immoralitá ha di piú schifoso, l’intolleranza fanatica di piú acerbo, la violenza dei demagoghi e dei tiranni di piú barbaro ed atroce. Questi errori ed orrori partorirono la rivoluzione del quarantotto, che da Parigi si stese nelle contrade circostanti; e i democratici come vinsero senza fatica, cosí, abusandola, perdettero il premio della vittoria. Le esorbitanze degli uni causarono quelle degli altri, conciossiaché nel modo che il deviare dei pendoli dalla linea perpendicolare li porta in breve dall’altro lato, similmente nella politica ogni riscossa eccessiva contro un disordine antico trae seco una rincorsa verso l’estremo contrario. I popolari commisero nei tre ultimi anni tanti spropositi e cosí massicci quanti ne fecero i privilegiati nei tre lustri che