Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/151

Da Wikisource.

spontaneamente, con prudenza e a proposito. Questo merito, ancorché raro, sarebbe superato da quello della guerra patria, se ivi i falli gravissimi e non escusabili per le ragioni discorse non bilanciassero e oscurassero la nobiltá eroica del proponimento. La rinunzia del regno e la ritirata ad Oporto furono imposte dalle circostanze anzi che volontarie; perché dopo la perdita di due campagne alla fila, dopo sprezzati i consigli, le ammonizioni, i presagi del senato (che approvava la mia politica), dei periti, dei savi e il voto unanime dei torinesi, Carlo Alberto non poteva decentemente né rimanere sul trono né mostrarsi nella metropoli. Tuttavia è degna di elogio la pacatezza d’animo con cui seppe fare stima di tali condizioni e la fermezza con cui provvide al suo decoro. E però quando i senatori di Torino gli attribuivano un titolo di onore straordinario, si consigliavano piú col giusto e recente dolore che colla storia, e loro non sovveniva che il dar soprannomi non perituri appartiene solamente ai popoli, arbitri della gloria e della loquela. Imperocché se magnanimi, al dire d’Isocrate, non sono «quelli che abbracciano piú che non possono tenere, ma quelli che hanno propositi moderati e facoltá di condurre a perfezione le cose che fanno» (’), soprastando ai meschini e volgari affetti ; non so se i posteri giudicheranno che Carlo Alberto sia stato tale nella sua vita.

Ma egli fu senza dubbio magnanimo nel morire; espiazione meritata ma ch’ei seppe nobilitare in guisa da renderla bella e gloriosa. Mentre Ferdinando stracciava i patti giurati, Pio e Leopoldo si sottraevano dal pericolo, come quei principi di cui parla il Machiavelli, che «quando vengono i tempi avversi pensano a fuggirsi» ( 1 2 ), pietoso e commovente spettacolo fu vedere il re piemontese, sfidata la morte arditamente sul campo di battaglia, incontrarla con fermo cuore nel suo dimesso e remoto esilio. La sostenne cristianamente ma senza debolezza, intrepido ma senza fasto: ie sue ultime parole furono per l’Italia e, spirando

(1) Discorso del principato (traduzione del Leopardi).

(2) Princ., 24.