Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/367

Da Wikisource.

vengano commisurati all’essere rispettivo dei vari popoli. A tale stregua il ridurre tutta l’Italia unita sotto un principe sarebbe per lei un avanzo assai piú notabile che non è stato per la Francia il passare dal regno a repubblica.

Né si vuole per questo che i repubblicani rinunzino a quella forma di governo che stimano piú perfetta, ma solo che la differiscano nel caso che la fortuna porga un modo piú pronto e sicuro di ottenere i maggiori beni. La repubblica è anch’essa un bene, ma relativo e non assoluto, e tale che piglia il suo essere dall’opportunitá e quindi dall’indugio, se l’indugio è opportuno. I repubblicani d’oggi debbono correggere con un savio temporeggiare i danni causati dalla furia dei puritani, i quali piú nocquero alla repubblica col tristo saggio che ne fecero in Italia, che non le armi francesi piovute ad ucciderla. Né temano che il soprastare pregiudichi, imperocché io fo questo disgiunto: o la repubblica si assoda in Francia o no. Nel primo supposto tutta Europa diverrá anch’essa col tempo repubblicana: diverrá tale l’Italia, ma in modo piú naturale, piú spontaneo, piú unanime, piú scevro di pericoli, se la mutazione verrá preceduta e preparata da un regno popolare. Nel secondo caso (che dentro certi termini non è impossibile per le ragioni che vedremo piú innanzi), se l’Italia si attiene alla monarchia, potrá mantenere le franchigie costituzionali, le quali altrimenti sarebbero perdute senza rimedio, perocché il dispotismo è sempre l’erede delle repubbliche che periscono. La rivoluzione che avrá luogo sará un’esperienza o meglio un giuoco pericoloso, e i popoli a cui la fortuna dirá male ci metteranno la libertá, anzi la vita loro, che è quanto dire la signoria nazionale di se medesimi. Né per questo io pongo in dubbio la vittoria finale degli ordini democratici ; ma ella può esser differita per un tempo indeterminato e tanto lungo quanto dureranno gli errori e i traviamenti dei loro partigiani. L’altro partito non ha alcuno di questi inconvenienti: allunga alquanto in apparenza la via, ma l’accorcia in effetto; assicura la libertá; conserva e usufruttua tutte le forze vive d’Italia; provvede all’unione, all’autonomia, alla difesa; non che escludere la repubblica, l’apparecchia, quando debba prevalere in