Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/206

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anche i meno accorti cominciano ad avvedersi che il volere assicurare una provincia senza la nazione (pogniamo il Piemonte senza l’Italia) è impresa vanissima. Ma non meno vano e impossibile è il voler salvare l’Italia senza l’Europa, voglio dire senza quella leva esterna in cui è riposta gran parte del nervo civile. Or che è mai la leva esterna se non il primato o qualcosa che gli rassomigli? Oltre che, la risurrezione essendo nei popoli come negl’individui il regresso dello spirito vivificativo, in che modo può l’Italia risorgere se non ripiglia l’antico genio? Siccome adunque nello scorso periodo l’egemonia negletta causò la ruina, il nuovo avrebbe la stessa sorte, se la dottrina e la pratica del primato italico fossero poste in non cale. Tanto che il principio direttivo del Rinnovamento si può esprimere dicendo: che tocca a Roma civile e al Piemontesi creare l’Italia (secondo i termini e sotto le condizioni sovrascritte), affinché l’Italia possa concorrere a ricomporre 1 ’ Europa : per modo clic- l’egemonia delle due provinole partorirá il primato della nazione, anzi comincerá in un certo modo a metterlo in essere.

Il primato s’intreccia colla cosmopolitia come il giure egemonico col nazionale, e quindi la sua nozione si connette con quella dell’umanitá, che è quanto dire colla costituzione naturale del genere umano. Ora la storia ci mostra che nel corso civile del nostro genere vi sono certe nazioni principi, che godono di una civiltá speciale ad un’ora ed universale. Speciale, perché nativa e originalmente loro propria; universale, perché da loro, come da fonte primaria, si diffonde negli altri popoli e col tempo diviene a tutti comune. Tali furono nel vecchio Oriente le nazioni madri dell’Aria e della Mesopotamia, e susseguentemente l’Egitto, l’India e la Cina. L’antico Occidente ebbe la Grecia e l’ Italia, stirpi sorelle e nate quasi ad un parto dal tronco pelasgico. Nelle nazioni principi la civiltá è piú viva, piú tenace, piú difficile a spegnere: ond’esse talora perennano, come la Cina; altre volte rinascono, come l’Italia e la Grecia, perché il loro sparire non è tanto una morte quanto un sopore per cui la vita s’ interna e si cela. La diffusione della civiltá, onde