Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/208

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barbarici sottentrò una nozione piú pura, cioè quella delle armi aiutate e nobilitate dalle lettere, dalle leggi, dagl’ instituti , e rivolte a uno scopo morale e glorioso, vale a dire alla fondazione di ordini e di una civiltá nuova. Tali furono in parte le cosmopolitie guerriere e sacerdotali degli Achemenidi, dei maomettani e dei goti, e piú ancora quelle di Alessandro (0 e di Roma antica, che giá si accostano al concetto moderno e cristiano. Il quale, ritirando il primato dal senso e dalla violenza all’idea schietta, ne rimosse ogni ingiustizia e ne accrebbe la creatrice efficacia.

Molte e varie essendo le appartenenze civili, e la qualitá del lavoro necessitandone la distribuzione, niente vieta che si dieno piú specie di maggioranza ripartite fra i popoli, niuno dei quali è da natura cosi disgraziato che non possa in qualche parte aspirare alla precedenza. Quanto piú il culto civile si affina e vanno innanzi le gentilezze, tanto piú. ampliandosi gli uffici, uopo è assegnarli a diverse mani; per modo che l’Europa moderna , rende immagine di una vasta officina, in cui ogni popolo rappresenta una classe speciale di operatori. Passerá gran tempo prima che l’Inghilterra abbia eguali negli artifici utili, nella navigazione, nel traffico, e la Germania nelle dottrine. La Francia non può smettere quell’entratura di esecuzione che la lingua facile, il brio spiritoso e l’impeto cavalleresco le conferiscono in Europa, se giá non perde innanzi il proprio genio o l’integritá del suo territorio. Ma né i commerci e le industrie possono creare un primato ideale, né l’erudizione e l’eroismo bastano a costituirlo. L’una e l’altro hanno d’uopo di guida, perché l’energia può sviarsi, il senno corrompersi. Risedendo quella nel cuore e questo nello spirito, ci vuole una regola superiore che, comprendendo tutto l’animo, armonizzi le due potenze e ordini gli effetti loro. La quale non può esser altro che la dialcttica.nel senso platonico, cioè un’assiomatica o canonica o filosofia prima, che abbia per ufficio d’indirizzare e accordare insieme

(i) Intendi per l’effetto e anco per l’impulso spontaneo dell’opera anzi che per l’ intenzione.