Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/50

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del vecchio e conservatrice, il partito universale è piú favorevole al mantenimento che al progresso degli ordini stabiliti. Perciò gli amatori di questo avrebbero piú ragione di ripudiare l’universalitá dello squittino, quando non fosse inteso per modo che la capacitá e l’ ingegno prevalessero nelle elezioni. Al che si provvede mediante l’assetto di esso squittino e l’educazione. L’esempio degli Stati uniti dimostra senza replica che, se l’elezione semplice spesso si ferma alla mediocritá, l’elezione doppia si appiglia al merito singolare, giacché ivi i senati, che si riforniscono colla seconda specie di assortimento, contengono il fiore della nazione. Ma né questo né tutti gli altri trovati artificiali, che si possono porre in opera per far sormontare l’ingegno, sono veramente efficaci senza l’apparecchio naturale, che versa nel costume e nel tirocinio. Bisogna che la cittadinanza si avvezzi sin dai teneri anni ad apprezzar l’intelletto, che sia capace esser questa la prima forza del mondo civile e la prima fonte di ogni perfezionamento. Quando il culto del pensiero sia radicato nell’opinione e nell’usanza dei piú, non potrá fare che l’ingegno non sovrasti, perché la moltitudine, come dicemmo, è atta naturalmente a trovarlo e propensa a riverirlo.

Il voto universale è un modo di elezione applicabile a ogni maniera df uffici, onde il suo esercizio può aver luogo anche dove non si trovano assemblee pubbliche e deliberanti. Stimasi oggi da molti che tali assemblee sieno il nervo della democrazia rappresentativa e che fuori di esse non si dia uguaglianza né libertá. Elle certo richieggonsi al principato civile come oggi si usa e s’intende, ma non sono essenziali a ogni forma di vivere libero e popolano. La ragione si è che l’essenza di questo ricerca due sole cose, cioè che le leggi sieno fatte ed eseguite dagli eletti della nazione e che essa abbia balia di ritoccarle e rimutarle. Ora egli è chiaro che tali due punti importano l’elezione libera dei magistrati legislativi od esecutivi e nulla piú. Che il por delle leggi appartenga a un parlamento numeroso e pubblico o ad un consiglio appartato di pochi, è cosa indifferente verso la radice popolare di cotal giurisdizione e la rivocabilitá de’ suoi atti e del suo esercizio. A quelli che