Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/68

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al difetto di tirocinio. Anzi la corruzione è ormai «tant’ oltre, che nella vita comune è necessario dissimulare con piú diligenza la nobiltá dell ’operare che la viltá» (0, per non esser messo in deriso dai seguaci di questa, che sono i piú. Dunque non è da stupire se dove i grandi sono male allevati, i piccoli sieno ineducati, perché l’educazione come l’instruzione dee aver principio dalle classi di alto affare, che sono specchio ed esempio delle altre, e se ivi manca non può trovarsi nelle minori.

L’instruzione sublime è depositaria e tramandatrice della scienza, la quale, considerata in se stessa, non appartiene ad un secolo e ad un luogo piú che ad un altro, ma è di ogni tempo e cosmopolitica. Tuttavia in ordine agli uomini, nel modo che ella si va limando e ampliando di mano in mano, onde differisce da un’etá ad un’altra, medesimamente ella è sottoposta agl’ influssi salutari o pregiudizievoli del genio dei popoli e dei paesi. Ché se le matematiche, le fisiche, la filologia, l’antiquaria e simili erudizioni per la qualitá immutabile del loro soggetto non dipendono dall’indole propria dei rispettivi cultori se non in quanto piú o meno sono atte a coltivarle, non si può dire altrettanto delle scienze che riguardano l’uomo e specialmente l’uomo civile. La_ politica per questo verso somiglia alla letteratura, che è la forma della scienza; imperocché nella guisa che il bello, ancorché uno, è moltilatero, onde la poesia, l’eloquenza, la lingua di un popolo si distinguono da quelle di un altro, similmente l’unitá del vero morale e civile non toglie che non abbia molte facce, secondo il carattere e l’essere proprio delle nazioni che lo considerano. Perciò le discipline di questa fatta soggiacciono dirittamente alle impressioni del genio si individuale che nazionale di coloro che le professano; e questa quasi nazionalitá scientifica, o vogliam dire subbiettivitá, non pregiudica al carattere obbiettivo di ogni dottrina, anzi il ricompie, mettendo in luce le modificazioni effettive ci.e l’uomo e la comunanza ricevono dai luoghi e dai tempi. Il che avviene

(i) Leopardi, Opere , t. n, p. 1S2.