Pagina:Gioda - Il baco da seta,1926.djvu/18

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insetti, per il quale la larva muta la pelle. Una nuova pelle si forma al di sotto della vecchia; fra le due pelli si diffonde un liquido esuviale che per pressione e forse anche per azione chimica distacca la vecchia spoglia dalla nuova.

Quando il baco è maturo per questa muta, noi lo vediamo dapprima fissare il vecchio tegumento a punti di appoggio circostanti mediante poca bava sericea; poi (sospesa la nutrizione), rimanere immobile con la parte anteriore del corpo sollevata, fare quindi con questa dei caratteristici bruschi movimenti laterali sino a che la pelle si fende in corrispondenza della parte dorsale del torace. Di qui il baco esce nella sua nuova veste, avendo mutato non solo la pelle, ma parte dell’apparato boccale e digerente, ed i tubi della respirazione o trachee.

Basti accennare a ciò, per intendere quale delicato lavoro importi per il baco la sua muta — volgarmente conosciuta col nome di dormita — e per intendere come in questo periodo il baco debba essere lasciato in assoluta tranquillità, evitando di toccarlo; e cercando invece di creargli condizioni di ambiente che agevolino il superamento della crisi.

Durante il suo stato larvale il baco compie quattro mute o dormite, alle quali corrispondono