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un passo verso il gran Regno agognato in terra, quello per il cui avvento Gesù stesso ci ha insegnato a supplicare ogni giorno il Padre nostro nei Cieli. Ah! che cosa darei per essere anch’io tra coloro che contribuiranno a questo moto di rinnovamento e di rigenerazione universale, sia pure l’infimo di tutti! Immagini quanto, quanto può giovarmi una sua preghiera, a sostenere e fecondare il mio piccolo e povero sforzo.

Ancora una volta grazie di tutto cuore. Il Signore saprà ricompensarla anche del bene che ha fatto a me. Mi conservi il suo affetto, che mi è tanto più prezioso, quanto meno sento di meritarlo, e creda ora e sempre alla piena e assoluta devozione del suo riconoscentissimo

Giosuè Borsi.

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A A Ettore Romagnoli - Padova.

Craoretto, 3 Ottobre 1915.

Mio caro Ettore,

ti presento il mio giovine amico Giorgio Querci, di Firenze, mio commilitone al depo-