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Alla Signora Anna Andrè

20 Ottobre 1915.

Mia buona amica,

le scrivo in mezzo al rombo infernale delle artiglierie che stanno preparando la nostra avanzata. Con ogni probabilità, tra poche ore leviamo il campo, e scendiamo all’attacco. Doveva essere ieri sera, come ci fu annunziato, quasi all’improvviso, cosicchè ebbi appena il tempo di prendere alcune disposizioni frettolose, prima di mettere in marcia il mio plotone. Invece fu una semplice marcia d’avvicinamento, e da iersera siamo accampati in attesa degli ordini ormai imminenti. Mi rallegro di questo breve ritardo, perchè mi permette di preparare con più calma i soldati che mi sono affidati, e perchè mi dà agio di mandare a lei un saluto, prima di muovere incontro alla mia sorte. Grazie al Cielo mi sento tranquilissimo e pieno di serenità. Spero di fare tutto il mio dovere,