Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/112

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— 100 — ha potuto arricchire ia sua immaginazione di quelle nobilissime idee, che con somma lode ha riportate nelle sue opere.» Che fin dagli anni giovanili fosse il Vittoria diligentissimo raccoglitore di antiche medaglie, oltre le autorità citale, Io accenna una sua lettera responsiva ad un’altra scrittagli dal celebre Marco Mantova. La lettera è questa: «Alessandro Vittoria scultore a messcr Marco Mantova a Padova.» «Quella poca virtù di’ è in me, per le lodi che» mi dà V. S. c per i meriti suoi, vi si offerisce, co» me io mi vi dono in perpetuo. Vi mando due me» daghe: una, eli’ io credo che sia la prima che desL» derate; ed un’altra per non fare errore, perchè io» ve le mostrai insieme con molle ch’io lenea. Ho» fallo le raccomandazioni sue al conte Marc’Anlo> nio, che tanto ama ed islima le divine qualità sue,» quanto merita cosi raro signore come voi siete. Nò» scordai appresso di salutare messer Pietro Aretino,» come m’impose ■ il quale risaluta Vostra Eccellenza.» Ed io frattanto, offerendomi di nuovo, le bacio la» mano. Di Venezia, alli 7 giugno 1555,» Cosi Alessandro bebbe quanto mai potè alle fonti perenni d’ogni bellezza, forinossi sopra solide basi il criterio artistico, ed educossi un gusto che tutto sentiva di quell’ideale, in cui è posto il fiore dell’arte. Il tempo che gli sopravanzava dai lavori commessigli dal maestro, spendeva egli nello studio insistente delle opere grandiose e delle composizioni eziandio dei moderni maestri, misurandone la ragionevolezza c la convenienza ai varii usi Digitized by Google