Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/27

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— Ridalle provincie lontane. Fu in quest’anno 1555, ch’egli fece pel duomo di Trau nella Dalmazia quattro apostoli di viva pietra, alti cinque piedi l’uno; e sono le opere più belle che in quella cattedrale si ammirino. E fu Egualmente in quest’anno che da Giannantonio Panico veronese gli vennero allogate quattro ligure in marmo, che, secondo il bellissimo disegno dell’architetto Sammichcli doveano esser poste sul campanile della cattedrale di Verona; c avvegnaché le speranze di questo allogamento fallissero poi in una gran parto di quello clic promettevano, nondimeno fu assai l’esservi egli stato prescelto tra i molli maestri più provetti clic allora vantava l’Italia. Alessandro avea già cominciato a scolpire l’angelo, alto dicci piedi, che dovea esser posto sulla sommità; ma capitala quella fabbrica in cattive inani, il campanile, tiralo innanzi fino al piano delle campane, si aperse in quattro parti; dimodoché, per ovviare che cadesse da per sé rovinando all’intorno ogni cosa, fu mestieri gettarlo a terra. E quantunque dipoi fosse quell’opera ripresa e seguitala nel disegno del Sammicheli da Luigi Brugnuoli, tuttavia camminando la fabbrica assai lentamente, fu deposto affatto il pensiero di soprapporvi quelle statue; c la cosa si rimase nei termini in cui stette dopo che il Vittoria ebbe finita l’opera dell’Angelo, con suo grave danno, perchè aveva già terminale le bozze delle altre statue. Questa statua, ricordala con lode anche dal Vasari e dal marchese Malici, è tenuta per bella ifisai c meritevole d’un collocamento più distinto che oggi non abbia, nell’episcopio veronese. Digitized by Google