Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/36

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— 30 — mente nell’esecuzione della barba morbida e piumosa, superi l’altro: lo che anche ad altri parrà uno squisitissimo tratto di venerazione vcrso^ il Sansovino, (piasi volesse col porvi il suo nome raccomandare ai presenti ed ai posteri questa sua opera come un omaggio del riconoscente discepolo al glorioso maestro. Il busto del Sansovino vcdesi ora nell’Oratorio del Seminario patriarcale; l’altro nell’Accademia di belle arti in Venezia. Ai 20 di Gennajo dell’anno 1502, il Vittoria fu accollo tra i fratelli alla scuola di San Marco; e nclF anno medesimo e nel successivo condusse in bronzo, per la chiesa di S. Francesco della Vigna, le figure dei santi Francesco d’Assisi e di Giovanni Battista sopra le due pile dell’acqua lustrale; quindi le tre statue di marmo rappresentanti Sant’Antonio Abate, San Rocco e San Sebastiano; quest’ultima in pietra di Rovigo; e finalmente costruì Fallare dove stanno questi santi: opere tutte che ottennero lode universale, ma particolarmente quelle di bronzo, condotte con ottimo disegno e con tanta nettezza che il fonditore più destro non potrebbe far meglio. Ed è qui da notarsi, che veggendo lavorare in bronzo gli altri maestri e lo stesso Sansovino con grandissima difficoltà, pensò che ciò polca provenire dal difetto della terra che v’impiegavano. Ne fece quindi varii studii ed esperimenti, e conobbe che ve ne avea di più atte, segnatamente unendone diverse, che cosi composto gli servivano a meglio adattare alle forme, che con esse preparava, il metallo assottigliato e arrendevole a punta di fiamma riverberatagli sopra; uscendone getti tali che si potean Digitized by Google