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Pagina:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu/212

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attività, che aveva precedentemente, purchè sian gli organi tutti restituiti parimente nel loro conveniente stato, siccome l’inabilitazione di alcuno di quelli, che più direttamente servono a far costare delle di lei azioni, ne impedisce a proporzione la genuina manifestazione.

Se dunque lo spossamento della macchina umana per il lungo, e alle volte troppo violento esercizio degli organi non porta detrimento permanente, ma al più temporario nell’attività dell’anima, ed essa dopo il riposo, ed il sonno riacquista la primiera energia; se dopo l’infermità similmente ritorna essa, più o meno sollecitamente nel suo primitivo grado di perspicacia, ed intelligenza, è forza il concludere, che una volta che ha l’anima adequatamente sviluppato il proprio intelletto, e rischiarato il lume della ragione, sono come indistruttibili questi suoi progressi dalle vicissitudini disgraziata del corpo, dall’impotenza dei di lui organi a continuare a prestarla il consueto servizio.

E se durante il sonno, o l’infermità non