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Lo Specchietto | 75 |
E chi li aveva avvelenati eravamo stati noi ragazzi, perchè avevamo messo nel trogolo la farina de’ girelli, che fa schiantare le bestie che non digrumano.
Mio padre in maniche di camicia e senza cappello, così come era, andò alla fattoria. Dopo un’ora tornò in su col fattore, e in poco tempo l’aia fu piena di gente, corsa a vedere il caso. Pareva che ci fosse la fiera; c’era tutto il vicinato: non c’è tanta gente alla festa di S. Antonio. Chi guardava le bestie morte, chi le guardava in bocca, chi ne diceva una, chi ne diceva un’altra, c’era un chiasso, un demonìo da non si descrivere. Il fattore, per finire la storia e per finire il chiasso, ordinò che i maiali si sotterrassero subito, perchè anche il veterinario, venuto lassù a casa con noi, aveva confermato che erano morti avvelenati. Infatti si fece una buca nel campo sotto casa, e si sotterrarono. Mi ricordo che c’era anche un certo Morino ad aiutarci: e fu più accorto di noi, perchè a L.... durarono un anno a mangiar prosciutti venduti da lui, e alcuni gliene restarono anche per casa sua. Tutte cose sapute dopo.
Mio padre intanto che fa? Siccome doveva andare a Firenze a riscuotere un baliatico, sempre coll’animo di voler scoprir chi era questo, che gli voleva male e che gli aveva avve-