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Cecco grullo 119


della Lisa con Tonino. Figuriamoci come rimase!

Mancò poco che non gli venisse un colpo. La gente disse che era abbasito dal caldo; ma altro che abbasimento! Fu quello il vero suo tracollo.

Un giorno, me ne rammento, mi fece male. Era lì sull’uscio di casa, al sole, come stava sempre dopo desinare. Passò un certo Beppe di *** e gli domandò:

— Ma perchè, Cecco, tu non l’hai sposata la Lisa?

— Perchè non mi ha voluto, — rispose. — Che gusto ci trovate a domandare quello che sanno tutti?

E gli si empirono gli occhi di lacrime.

Per vedere se gli passava la fissazione i suoi pensarono di mandarlo nelle montagne di sotto; ma durarono fatica a tenercelo quindici giorni. Il cervello ormai gli si era indebolito.

Principiarono a chiamarlo Cecco grullo, e il nome gli rimase. Non usciva quasi più di casa. Ogni tanto andava alla messa a ***: si metteva in un cantuccio solo solo, pareva che si vergognasse di tutti. E sapete perchè ci andava? Per riveder la Lisa.... La guardava passare. La guardava tutto mesto.... finché la poteva scorgere. Poi si avviava a casa a passo lento,.... pensoso, a capo basso.