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Fioraccio | 163 |
— In che maniera non state dove vi mettono.... perchè?
— Perchè non ci posso stare.
— Io vi comando di starci!
— Non posso.
— Ci starete!
— No, perchè.... — e costì lo disse il perchè, raccontò quel che aveva fatto in vita.... raccontò certe cose!.... certe cose!.... che il prete poi ci mise sotto sigillo di confessione; disse che era dannato in corpo ed anima, e nel dir così proferì un’eresia. E poi disse:
— Portatemi via di qui!
— E dove volete andare?
— All’Arno. Voglio duecento braccia d’acqua. Da dove non si senta suon di campane!
— Ne avrai tre braccia.
Si sentì un’altra bestemmia, sempre da quella voce di sottoterra, perchè Fioraccio, ci badai, la bocca non la muoveva. E i frati benedivano.......
— Per l’ultima volta!.... Quant’acqua vuoi?
— Cinque braccia.
— Ne avrai tre e non più.
E costì a contrastare. Alla fine disse:
— Che dobbiamo andare? Andiamo. Ma non con tanta furia!
E nel medesimo tempo si vide scappare