Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/105

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Quattro porte si aprivano nelle robuste mura merlate, rese più valide da ventiquattro torri e circondate da larghi fossati pieni d’acqua 1. La via maestra2 era fiancheggiata da case con piccole loggie, al pari della vasta piazza nel centro del paese, ove sorgeva, disegnato certamente dal famoso architetto, l’originale ed elegante palazzo pretorio, sul quale s’inalzava la svelta torre con la campana del pubblico3; e dinanzi al palazzo vicino al pozzo grandioso protetto da una tettoia sostenuta da due grosse colonne, disegno anch’esso di Arnolfo4,

Stemma Robbiano nella facciata del Palazzo Pretorio.

    tiplicarono assai e divennero buone e forti terre». Villani, I, c. Nel 1340 San Giovanni era sede di un Vicario dei Fiorentini che aveva giurisdizione, oltre che nel paese, sulle potesterie di Greve, Cascia, Ancisa, Figline, Montevarchi, Bucine, Laterina, Terranova, Castelfranco e Pontassieve.

  1. Una iscrizione del tempo, in caratteri semigotici, con la indicazione dello spessore delle mura, si vede ancora sotto le loggie del palazzo pretorio.
  2. Nel catasto del 1427 è chiamata: «la via magiore».
  3. Il palazzo fu in parte deturpato da malintesi restauri per consolidare la loggia inferiore e fu chiusa quella superiore. Sulle mura esterne sono murate le armi dei vicari e dei podestà, alcune delle quali in terra della Robbia, bellissime. Questo palazzo fu venduto dalla Comunità al Vicariato, il 2 maggio 1575, per 1700 scudi.
  4. Il pozzo fu demolito verso la metà del secolo scorso e qualche vecchio paesano se ne ricorda. Era chiamato il pozzo di Arnolfo, Nei rammentati Capitoli dell’Oratorio, al capo III, si legge la se-