Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/177

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saccio 1, il quale non sappiamo se avesse commissioni o protettori nel suo luogo di nascita; cosa quest’ultima poco probabile, perché per la sua natura strana, brevemente, ma tanto bene descritta dal Vasari, di protezione poco doveva curarsi. Forse egli ebbe relazione coi Corboli, famiglia antichissima del paese, dalla quale trasse il nome di fossa Corboli il luogo ove fu edificata la chiesa di San Lorenzo, e che prima di trasferirsi a Firenze ebbe in San Giovanni larghi possessi e gli onori principali. E la supposizione acquista valore considerando, che la tegola ov’è raffigurato un vecchio, giudicata sicuramente dai più, e con ragione, di Masaccio, e che ora si vede nella Galleria degli Uffizi, anticamente era posseduta dai Corboli 2.

Sulla strada provinciale detta dei Sette Ponti, a breve distanza dal castello di Montemarciano e a due chilometri circa dal grazioso paese di Loro che si annida nelle balze pittoresche, fra le quali scorrono limpide e firesche le acque del torrente Ciuffenna, in mezzo all’argento dei vegeti e fitti oliveti, s’inalza

  1. Di molte pitture già esistenti in San Giovanni ed ora perdute, si hanno vaghi ricordi. Ed a proposito di pitture perdute, il solo Repetti, per quanto io sappia, dà la notizia che a San Donato in Polverosa v’era nel refettorio un Cenacolo fatto da Masaccio, sciupato dalle soldatesche nel 1529.
  2. Giovanni di Lorenzo Corboli fu, nel 1484, uno degli operai dell’Oratorio che ebbero l’incarico di rivedere e riformare gli Statuti. Nelle stanze annesse allo stesso Oratorio è una tavola di pittore men che mediocre, rappresentante S. Antonio da Padova e l’Annunziata: in piccole figure e inginocchiati in basso si scorgono i ritratti degli ordinatori Giovan Battista e Madonna Pippa sua donna con i loro stemmi e la data 147... Nell’arme dei Corboli sono tre corvi neri in campo turchino col rastrello e tre gigli.