Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/67

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Del D.r corrado ricci

direttore delle rr. gallerie di firenze




Masaccio non è stato soltanto un grande artista; egli è stato il redentore della pittura.

L’arte trecentistica aveva dato maraviglie con Giotto e con pochi altri, poi si era ridotta a un formulario tanto nella tecnica che nel sentimento. Se un forte alito di vita nuova non l’avesse rinfrancata, la pittura italiana sarebbe perita, come appunto, per mancanza di giovani energie, era morta la scultura francese cosi prodigiosa nel secolo XIII.

La via della salvezza era stata intravista contemporaneamente in vari punti d’Italia; ma gli sforzi di Masolino, dei fratelli Salimbeni, di Iacopo d’Avanzo veronese e di pochi altri, erano rimasti al grado di «nobili tentativi», nulla più.

Chi realmente condusse la pittura alla redenzione, ossia alla legge eterna del vero, fu Masaccio.

Lo riconobbero gli storici e gli artisti di tutti i secoli successivi. Lo vide principalmente Michelangelo che fece i suoi primi studi nella cappella Brancacci; lo scrisse Leonardo con questo mirabile giudizio: «Il