Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/135

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Del Gemelli. 105

sassero a rivoltarsi: con tutto ciò il fine principale si fù, per servir di sepolcri, e conservarvi i corpi per lungo spazio di tempo: poiche credendo eglino, che le anime resteriano altrettanto in compagnia de’ corpi, quanto che questi si conservarebbono interi (non per informargli, ma per custodirgli, come loro prime abitazioni) proccurarono perciò, con ogni studio, preservargli dalla corruzione, imbalsamandogli, e riponendogli in sì famose fabbriche: nè questo pensiero è loro in tutto fallito, poiche dopo due e tre mila anni, si sono quegli trovati interi, e duri; ciò che diede motivo a Platone[Strab. lib. 75] (che restò 13. anni in Egitto) di tirarne la conseguenza dell’immortalità dell’anima.

Fecero quei buoni Re le piramidi di tal figura, per farle durare più lungamente; mentre l’alto non carica il basso, nè la pioggia può far loro nocumento: avvegna che alcuni dicano, che le facessero così, per rappresentare la figura de’ loro Iddij. Egli però si crede con qualche fondamento[Procl. Commentar. lib. 1. in Timæum Platonis.], che dalla sommità delle medesime gli Egizj facessero le loro osservazioni astronomiche, e stabilissero il loro anno caniculare.


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