Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/227

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Del Gemelli. 195

passare in Costantinopoli.

Essendo stato il Mercordì 4. a desinare in un giardino fuori nel borgo; nel ritorno una Turca mi faceva segno, che entrassi in sua casa; e camminando io senza farne conto, mi chiamava ad alta voce: però io temendo della pena rigorosa d’essere impalato, se fussi colto in tal fatto, e più del divieto di nostra Religione, me ne passai oltre pel’ fatto mio. Venne un Siciliano il Giovedì 5. ad avvisarmi, che i Turchi aveano sospetto di me, e che perciò stassi attento, che non mi facessero schiavo; non dandosi in quel paese luogo alla ragione, facendosi con sognati pretesti i Franchi schiavi: siccome era avvenuto l’anno passato a quattro Francesi, i quali s’erano partiti di Napoli di Romania, nel medesimo tempo, che l’armata andava all’assedio di Canea; e furono fatti schiavi in Rodi, col pretesto di essere spioni, e corsali. Questa novità mi pose in grande apprensione; tanto più che avea trascurato di proccurar passaporto dal Consolo Francese; avendo veduto, che per Terra santa avea camminato con ogni sicurezza, senz’esser richiesto da’ Maomettani.

Essendo le preghiere il Venerdì 6. e non badando al solito segno, tardi m’av-


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