Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/231

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aperta serve di ricovero alle navi. Le abitazioni sono basse, ma di pietra; v’è bensì un superbo edificio, che chiamano il palagio d’Ippocrate. Ha di più un borgo ben grande dalla parte di Ponente, in cui, siccome nella Città, abitano anche Turchi, Giudei, e Greci; questi però molto oppressi da’ Maomettani. All’intorno vi sono buoni giardini, e vigne, che producono ottimi vini. L’albero prodigioso è un Platano (da’ Turchi detto Cinar) posto dentro la Città, fra la porta del Castello, e’l Bazar; e certamente, che non ha simile in Europa; poiche ponno star 4.m. uomini sotto i suoi rami, sostenuti da 36. pilieri, o colonnette, sotto le quali sono due fontane, e molti banchi fissi, per prendere il fresco.

Non partimmo l’istesso giorno, sì per aspettare il V. Ammiraglio Sanson, che s’era rimaso in Città la notte, per alcuni suoi affari; come perche il Bassà volea mandare un suo servidore imbarcato nella nostra tartana.

Sabato 14. verso mezzo dì, facemmo vela, con buon vento; che cessando indi a tre ore, fu di mestieri avanzarci col bordeggiare: ma non potemmo passar la notte l’Isole del Bassà, Carmino, e


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