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352 Giro del Mondo

duri come bestie, non stimavano gran disagio dormire sul suolo a Ciel’aperto; siccome fecero tutti con sì placido, e profondo sonno, che pareva che giacessero sopra un morbido letto; con tutto che fussero calati a piedi dalla montagna coperta di neve.

Mi risvegliai agghiacciato la mattina del Mercordì 10. e non potendomi difendere dal gelato ambiente le mura della stanza, che non avevamo; proccurai riscaldarmi con cioccolata al di dentro, e con buon fuoco al di fuori. Partimmo poi di buon’ora per paese piano (toltone tre miglia di monte) e facendo la giornata senza prendere altro riposo, che quanto si pote fare una picciola colatione, venimmo la sera a dormire nel Cunac (al parlare de’ Turchi) di Balamuc, picciolo Casale posto in piano. Dormimmo la notte dentro il Karvanserà o stalla, di camerata con le bestie.

Passammo, a tre miglia di Manasia, per una strada battuta di pietre sopra paludi, che bisognò costasse molto, non essendovi pietre all’intorno. Nondimeno, con tutto che si facesse a spese del Sultano, e delle Città convicine, non perciò esiggono alcun dritto per lo pas-


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