Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/447

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Del Gemelli. 413

ci scudi) per undeci giorni di cammino; ponendosi sopra di essi mezza soma, e la persona, giusta il costume d’Oriente: e così facemmo io, e i Padri. Il viaggiare per paese Turchesco egli si è invero di poca spesa, essendo i viveri molto a buon prezzo per istrada; ma dall’altro canto vi è l’incomodo d’albergare ne’ Karvanserà, dove non si truova nulla, e fa di mestieri comprare altrove ciò che bisogna, ed ivi apparecchiarlo. I Turchi bensì portano ogni sorte di stovigli di cucina fatti di rame, con molta pulitezza.

Si componeva la nostra conversazione del P. Villot Lorenese Superiore in Arzerum, ristabilito nella sua Missione con ordine espresso, o Firman del G. Signore, due anni dopo esserne stato scacciato co’ compagni dal Bassà (a simiglianza di quelli di Trabisonda) ad istigazione degli Armeni, e Greci Scismatici: dei P. Dalmazio d’Alvernia, che andava Missionario della Provincia di Sciamakì di Persia: del P. Martino di Gvienna, che per la stessa cagione dovea far dimora in Ispaham: e del P. F. Domenico di Bologna Domenicano, destinato allo stesso pietoso uficio nel Convento di Naxivan; essendo rimaso il Padre Lau delle vici-


nanze