Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/474

Da Wikisource.
440 Giro del Mondo

to di Scio-ban-nuprì, vedendo che non facevamo la strada del ponte, ne raggiunsero, e ne comandarono che andassimo con esso loro sino al Casale. Volendo liberarci da tal molestia con danajo, ne dimandarono cinque piastre; ma vedendosi sgridate per l’impertinente dimanda, si posero a fuggire per tema dì bastonate. Noi all’incontro temendo di qualche cosa di peggio, stimammo più savio consiglio sopragiungerle, e colle buone accomodarci per due piastre.

Per la fertilità del terreno il vitto vale ivi poco più che niente; tanto più che gli abitanti si sostentano di latte acido, di focaccie in vece di pane, e di acqua. Fatte 28. m. in dieci ore, giugnemmo nel Casale di Korason, patria d’un’altro nostro Catergì, a sinistra del fiume Arasse, che dalle radici della montagna dì Mingol và a gittarsi nel Mar Caspio. Le case di questo Villaggio sono sotterranee, a guisa di quelle di Balaxor.

Il Giovedì 20. festa dell’Ascensione del Signore, restammo nell’istesso Casale, per compiacere al Catergì. Venne a ritrovarmi in casa una persona deputata dal Doganiere, per riconoscere i forzieri, e’l Tascarè della dogana d’Arzerum.


Non