Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/69

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Del Gemelli. 43

dini; quali mandatigli, e vedendo egli la mia faciltà nel dare, venne a mezzodì in persona ad esiggere maggiori convenienze, facendomi esaggerare dal turcimanno i gran servigi rendutimi per istrada, ponendomi a coperto dalle insolenze de’ naturali: in fine tirando i conti a suo capriccio, pretendeva ciò, che non se gli dovea; e benche fosse convinto di mensogna, toccavasi nondimeno la canuta barba, per far credere la bugia, come una evidente verità: onde, per non entrare in disputa con Turchi, gli diedi quello, che volle. Dissemi il Viceconsolo, che questa gente non si contenta di uscir franca dal viaggio, a costo di chi loro s’accompagna, ma pretendono farvi guadagno, tirando, e succhiando il sangue, non che la moneta, ad un Franco, che cosi si chiamano i Cristiani Europei.

Soddisfatto il Viceconsolo de’ pasti, che dati mi avea, e fatta la provvisione necessaria, m’imbarcai col servidore Lunedì 10. per girne al Cairo in un meascì, in compagnia di un Frate Francescano Tedesco. Questo meascì è una gran barca tre alberi, e tre vele, che porta molto carico, e circa cento pas-

sag-