Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/85

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Del Gemelli. 59

ste, che affligge quel Regno, l’ha renduta tratto tratto vuota di abitatori: e se bene i Padri missionari, e i mercanti Francesi mi riferissero[Maillet descript. de l’Uunivers. t. 3. ch. 36.], che nello stato di oggidì tenga cinque milioni d’anime, non voglio però esserne tenuto per mallevadore, perche non ne ho giammai fatta la numerazione, e chi legge creda ciò, che gli aggrada: solamente posso dire, che accesa la curiosità da tal fama, volli girarla intorno, pregando il Consolo Francese a darmi un Giannizzero, acciò potessi farlo con minor periglio.

Mandatomi dal detto Consolo il Giannizzero la mattina del Sabato 15. montammo sopra due asini, e camminammo sempre all’intorno, dilungandomi solamente in alcune parti, a causa delle rovine. Lasciammo poi indietro gli aquidotti, e venimmo nel Castello. Questo è dominato da una montagna ad Oriente, dalla quale in picciol tempo potria esser rovinato, per la debolezza delle sue mura, e Torri. Per più miglia all’intorno, in diversi luoghi, sono i Cimiterj de’ Turchi, con Moschee dentro, e sepolcri, per le persone qualificate, eretti sopra quattro colonne, con tetto di sopra a modo di cupola.


Si