Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/195

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Del Gemelli. 167

fontana, e nell’estremità vedevasi come una gran nicchia, o gabinetto contenente il Trono Reale di 16. palmi in quadro. Dalla parte terminata dal giardino stavano sonatori, toccando varj strumenti, seduti sopra tappeti; mentre altri con barbari modi cantavano. Dal primo piano, ove stavano costoro, montammo alla seconda separazione (a guisa dell’altra sala) dove lasciati noi, fu l’Ambasciadore condotto per lo braccio destro dal Memondar, e per lo sinistro dall’Esciacgasì-Bascì. (G. Portiere, e come Maestro di cerimonie) avanti al Re. Sedeva questi sopra un’origliere posto sopra buoni tappeti, e due altri origlieri di broccato avea dietro le spalle; all’intorno standogli molti Eunuchi in piedi, come si disse nell’altra sala. Giunto che fu l’Ambasciadore sei passi distante dal Re, pose per riverenza le mani a terra, piegando la fronte quasi sino al suolo. Rizzato ch’egli si fu, si fece innanzi l’Atmath-Dulet; e presa la lettera da dentro un bacino d’oro (che stava a piedi del Re con altre lettere, e pieno di fiori) la pose in mano all’Ambasciadore; e questi con grande umiltà se la mise in testa. Poi la presero il Memondar, e’l Maestro di cerimonie, e glie la


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